Ha avuto luogo nelle scorse settimane presso l’Urban Center di Siracusa, il primo incontro con i gruppi di discussione previsti dal progetto Comune dei Popoli per coinvolgere e stimolare il dialogo tra gli operatori del pubblico, del privato sociale, le istituzioni e gli utenti finali.

 

I temi degli incontri di discussione

 

Durante ogni incontro, un facilitatore, ha definito le regole di intervento e introdotto i temi:
Dialogo fra priorità : aspettative a confronto;
Parole: veicoli in circolo fra persone;
Le persone come risorsa.
Gli argomenti scelti sono il risultato delle informazioni e le suggestioni raccolte durante le interviste relativamente al tema delle migrazioni.

 

Dialogo fra priorità e aspettative a confronto: cosa è emerso

L’obiettivo di questo primo incontro è stato l’allineamento, o l’accettazione di un eventuale disallineamento, fra persone, ruoli e funzioni, all’interno del tessuto dei servizi pubblici del territorio siracusano. Nello specifico, alla tavola rotonda a cui hanno preso parte mediatori, funzionari pubblici, rappresentanti del terzo settore e futuri utenti dell’ufficio Comune dei Popoli, si è tentato di comprendere quali fossero le prime urgenze a cui rispondere nel percorso di integrazione dei cittadini stranieri. La prima sfida emersa dalla discussione è relativa alle difficoltà di comprensione linguistica fra operatori e utenti. Una sfida che ha condotto il gruppo verso la necessità di realizzare dei “form” in lingua che possano agevolare, facilitare l’accesso ai servizi ed evitare lo spaesamento, ovvero quella condizione in cui ci si sente privi di punti di riferimento.

Integrazione: percorsi e significati

Durante le due ore di discussione è emersa anche l’importanza di sottolineare che per i cittadini migranti integrarsi al territorio e al tessuto sociale, non significa dimenticare la propria storia, i propri vissuti e le proprie origini, fatte anch’esse di cultura, lingua e religione. È emerso inoltre che i fattori ad essere percepiti come ostacoli ai percorsi di integrazione e inclusione sono la complessità della burocrazia e le resistenze dei pregiudizi. Tutti i partecipanti sono stati allineati sull’importanza chiave che può avere abbandonare il pregiudizio, sia da parte del funzionario, sia da parte del migrante, così come conoscere e riconoscere i linguaggi verbali e non verbali di chi abbiamo di fronte. Allo stesso tempo, semplificare le procedure (anche solo attraverso l’uso di una comunicazione più efficace e basilare) e destrutturare alcuni processi della burocrazia, potrebbe essere la chiave per costruire una società formata da culture diverse. Infine, esercitare l’empatia, è considerato da tutti i partecipanti un passo fondamentale per arginare la pressante presenza dei pregiudizi radicati nella nostra società.